Il Mondo della Foresteria

Stemma Famiglia Valmarana

Stemma della famiglia nella Cappella Valmarana di Andrea Palladio
nella Chiesa di Santa Corona a Vicenza

La famiglia Valmarana è una delle più antiche del vicentino e infatti il loro titolo risale al Sacro Romano Impero. Divennero Patrizi Veneti nel 1658 grazie al contributo di 100.000 ducati dati alla Serenissima a sostegno della Guerra di Candia (1645 – 1669).
La villa le appartiene dal 1690 e fu destinata fin dall'inizio a casa di villeggiatura. Nei mesi invernali infatti abitavano il palazzo di Vicenza, costruito sempre dall’architetto Muttoni.

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La Foresteria e i suoi abitanti nel ‘900

Il primogenito Giustino Valmarana, poi senatore e proprietario della Foresteria; Maria Pia e Giuseppina, crocerossine e devote alle opere di bene; Cecilia che sposerà il grande costituzionalista Egidio Tosato, mentre Maria Teresa sarà la moglie del conte Giangiacomo di Thiene; infine Tommaso, notaio e proprietario della Palazzina, sposerà la contessa Maria Sofia Deciani, per molti anni attenta custode della Villa.

Giustino Valmarana – primogenito – scelse a propria dimora la Foresteria che abitò con la moglie Amalia dei conti Spingardi e i figli Paolo Andrea e Angelo che qui racconta: "La casa è stata sempre aperta ai visitatori, spesso anche con qualche inconveniente, visto che noi vi abbiamo sempre abitato. Una volta mia madre era a letto malata, e mio padre le aveva promesso che le avrebbe mandato il medico. Entra in camera da letto un signore con gli occhiali e lei subito si tira fuori dalle lenzuola e comincia a spiegare come si sente e dove le duole e quanto è alta la temperatura. Sorpresa e imbarazzo nel turista americano che lì per lì pensa a una stravaganza di questi nobili italiani un po' matti, poi la spiegazione, e ad essere imbarazzata allora è mia madre…”

(Daniela Pasti - La Repubblica “ Tutti a cena con i Tiepolo” 23 Giugno 1985)

Giustino Valmarana

Goffredo Parise, molto legato a Giustino racconta di una volta che erano in giardino a prendere il caffè e si presentò al cancello della villa un gruppetto di turisti. Il padrone di casa li accompagnò nella visita, senza aspettare che lo facesse il custode, gentile ma spazientito per l'interruzione. Andati via i visitatori, si rimise a sedere accanto all'amico, sbuffando tra i denti…Strano esemplare di veneto, di cattolico e di democristiano - fu deputato alla Costituente e senatore per quattro legislature - Giustino Valmarana era noto per il suo spirito acuto - Parise lo definisce voltairiano - e per la sua indipendenza di giudizio.

...“Papà, che dopo sarebbe diventato una persona di straordinaria allegria ed estroversa soffriva il suo antifascismo in solitudine e nel silenzio. E quindi non si parlava di politica e nemmeno d’altro, non si leggevano i giornali, non si sentiva la radio, non si faceva vita di comunità per non frequentare quanti, in un modo o nell’altro, potevano rinviare a una situazione che papà aveva deciso di bandire dal suo reale. Perfino quindi tutta la letteratura italiana colpevole di essere italiana e quindi, in qualche modo, fascista, non entrava in casa.”

(Paolo Valmarana dal racconto “L'angoscia del petto di pollo”)

Amalia Spingardi

Amalia era la figlia del generale Paolo Spingardi nel 1909 ministro della Guerra, senatore e Collare della Santissima Annunziata, alto e raro privilegio concesso da Vittorio Emanuele, che equiparava l’insignito al rango di cugino del re.

“Di contesse Amalia a Vicenza per tutti noi ce ne è sempre stata una sola: Amalia di Valmarana...Inventarne un’altra sarebbe impossibile, tanto era unica nella mitologia di donne della mia città, con le quali la mia generazione ebbe rapporti di ammirazione, venerazione e amicizia. Amalia resta contessa, per tutti noi, anche se di esserlo non le importava proprio nulla. Era nata a Torino da una generale collare dell’Annunziata, ben quattro volte ministro della guerra, Paolo Spingardi...fino al Referendum, fu di orientamenti monarchici, ma - sia chiaro - alla Einaudi per dirla in grande! Con un sentimento della libertà, delle democrazie e della realtà che, poi, le consentirono di essere leale repubblicana e, per ben dieci anni, a capo del Centro Italiano femminile, dove profuse qualità organizzative e costruttive insospettate. Aveva uno spirito di tolleranza pari alla sua energia, una saggezza naturale che trovava alimento in una religione spontanea, non prevenuta o bigotta e un’attività incredibile, lei che di presidenze fino al '46 ne aveva conosciuta una sola: quella di una casa materna.. Degli aristocratici veneti (quelli veri...) aveva in sé la bonomia, la semplicità, la discrezione e la finezza, la capacità di intuire i problemi del prossimo, la benevolenza partecipe e la tolleranza per i guai degli altri e anche la gioiosa confidenza e intuizione dei loro ticchi. (Antonio Barolini "Il Giornale di Vicenza" Gennaio 1967)

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Angelo e Paolo Valmarana

Angelo Valmarana scelse di rimanere tutta la sua vita a Vicenza, apprezzatissimo e raffinato padrone di casa della Foresteria. Racconta: "Imparentato con noi era anche Fogazzaro, marito di una figlia Valmarana, che prese la bisnonna Pina come esempio per la marchesa Nene quando scrisse Piccolo mondo Moderno (che descrive)...la  vita sonnolenta di una nobiltà di provincia, estati passate a Velo d'Astico, lunghi autunni trascorsi nelle ville di campagna il cui fasto esteriore non corrispondeva all' estrema parsimonia con cui il patrimonio era amministrato, soggiorni che si protendevano fino alla fine di novembre quando a San Martino si facevano i conti con i fittavoli. Un microcosmo dove fidanzamenti, matrimoni, mésalliances, eredità diventavano oggetto di chiacchiere appassionate, rancori inestinguibili. I ragazzi erano tenuti a bada da austere istruttrici tedesche; per una di esse, Felicitas Buchner, Antonio Fogazzaro covava un amore segreto...Una vita che ho fatto in tempo a conoscere nella mia infanzia; ...in autunno ci si trasferiva nella villa di Lonedo, la prima villa costruita dal Palladio, quella dove Visconti girò "Senso". La casa...che aveva più di cento stanze era stata affrescata dagli allievi del Veronese, mio padre la vendette vent' anni fa, senza avvertirci...fu una decisione saggia, era impossibile da mantenere".
(Daniela Pasti - La Repubblica, “ Tutti a cena con i Tiepolo” 23 Giugno 1985)

Paolo Valmarana

Seguendo il suo grande amore per il cinema, Paolo si trasferì giovanissimo a Roma.

"... nonostante l’apparente indolenza veneta, nonostante la disincantata saggezza cattolica che misurava tutte le cose di questo mondo sul metro…

Angelo Valmarana scelse di rimanere tutta la sua vita a Vicenza, apprezzatissimo e raffinato padrone di casa della Foresteria. Racconta: "Imparentato con noi era anche Fogazzaro, marito di una figlia Valmarana, che prese la bisnonna Pina come esempio per la marchesa Nene quando scrisse Piccolo mondo Moderno (che descrive)...la  vita sonnolenta di una nobiltà di provincia, estati passate a Velo d'Astico, lunghi autunni trascorsi nelle ville di campagna il cui fasto esteriore non corrispondeva all' estrema parsimonia con cui il patrimonio era amministrato, soggiorni che si protendevano fino alla fine di novembre quando a San Martino si facevano i conti con i fittavoli. Un microcosmo dove fidanzamenti, matrimoni, mésalliances, eredità diventavano oggetto di chiacchiere appassionate, rancori inestinguibili. I ragazzi erano tenuti a bada da austere istruttrici tedesche; per una di esse, Felicitas Buchner, Antonio Fogazzaro covava un amore segreto...Una vita che ho fatto in tempo a conoscere nella mia infanzia; ...in autunno ci si trasferiva nella villa di Lonedo, la prima villa costruita dal Palladio, quella dove Visconti girò "Senso". La casa...che aveva più di cento stanze era stata affrescata dagli allievi del Veronese, mio padre la vendette vent' anni fa, senza avvertirci...fu una decisione saggia, era impossibile da mantenere".
(Daniela Pasti - La Repubblica, “ Tutti a cena con i Tiepolo” 23 Giugno 1985)

Paolo Valmarana

Seguendo il suo grande amore per il cinema, Paolo si trasferì giovanissimo a Roma.

"... nonostante l’apparente indolenza veneta, nonostante la disincantata saggezza cattolica che misurava tutte le cose di questo mondo sul metro inossidabile dell’eternità (PV) era ricco di genuine entusiasmi, carico di una versatile vitalità...Era allegro in quegli anni (della contestazione) Paolo, spiritoso, brillante, ironico; riusciva a cogliere persino in quel clima di guerra i lati comici e paradossali, e aveva una serena fiducia nella ragione che gli consentiva di non interrompere mai il dialogo; lavorava allora – e lavorò per il resto dei suoi anni – alla Rai, per niente imbarazzato di essere identificato come democristiano, anzi, orgoglioso di essere il critico del “Popolo”, ma al tempo stesso indisponibile a rinunciare alla libertà del suo giudizio e persino del suo gusto.
Come uomo di cinema agì senza pregiudizi e senza settarismo... e come è evidente nei risultati delle sue collaborazioni con Roberto Rossellini, Federico Fellini e poi con I fratelli Taviani, Elio Petri, Ermanno Olmi, Nanni Moretti. Quando il mondo sembrò spaccarsi in due come durante una guerra civile, ostinato si oppose a qualsiasi resa dei conti e alla fin fine la ebbe vinta, perchè il dialogo resistette, nonostante le tragedie degli anni Settanta.
(Cesare de’ Michelis – Il Gazzettino - Fiori di Carta – 1994)

Le visite del '900

La Villa è sempre stata meta di personaggi ed amici. Ricordiamo qui, con l'aiuto di fotografie e firme, alcuni dei visitatori più illustri che l'hanno visitata.

Giulietta Masina Giulietta Masina, Federico Fellini con Angelo Valmarana sotto l'affresco de “Il mondo novo”.
Film Don Giovanni

Don Giovanni (Ruggero Raimondi) chiama al balcone - in realtà la stanza delle cineserie della Foresteria - donna Elvira (“Deh vieni alla Finestra oh mio Tesoro”) (dal film di Joseph Losey “Don Giovanni” 1979) .

Regina Margherita La Regina madre d’Inghilterra con Angelo e Carolina Valmarana - Maggio 1987.
Libro delle Firme

Dal libro delle firme...

Principessa Margareth con il marito Tony Armstrong-Jones

 La principessa Margareth di Inghilterra con il marito Tony Armstrong-Jones, il Marchese Giuseppe Roi e la Contessa Amalia di Valmarana.

Re del Belgio con la moglie Paola

Maria Sofia e Carolina Valmarana con i reali del Belgio.

Sir con Carolina
Il più celebre pianista vivente, Sir András Schiff con Carolina Valmarana. Ogni anno la villa ha il piacere di ospitare un pranzo di gala in suo onore.

Le storie

Durante la seconda guerra mondiale, il Palazzo di città di Contrà San Faustino è andato distrutto da un bombardamento e così, oltre al grande soffitto di Tiepolo, è scomparso anche l'intero archivio di famiglia. Quindi queste sono le storie sopravvissute grazie alla tradizione orale, tramandate negli anni da una generazione all'altra di Valmarana.


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