È il 1645 quando il conte Marzio Capra, proprietario della Rotonda, scrive al Governo della Serenissima Repubblica per avere il permesso di “piantare una Chiesa vicina al mio suburbano nominato la Rotonda, la quale non eccederà in larghezza piedi trenta, et in lunghezza sessanta”.

Era stato Paolo Almerico, il committente e primo proprietario della villa, a lasciare chiaramente indicata nel proprio testamento questa volontà: che l’edificio disegnato da Palladio venisse completato da una cappella, ad uso della famiglia e del circondario. Così, presumibilmente attorno al 1650, viene edificato il piccolo e prezioso oratorio privato: in asse miracoloso con il viale di accesso alla Villa e a perfetta prosecuzione della barchessa realizzata dal Vincenzo Scamozzi a completamento del progetto palladiano.

A disegnare la chiesetta viene chiamato Girolamo Albanese, architetto e scultore a cui si devono anche gli stucchi e il disegno delle statue; assistito da Antonio Pizzocaro, che poi diventerà l’architetto più attivo del Seicento vicentino.

 

E’ del 1867 l’atto notarile da cui si evince che l’oratorio diviene di proprietà del conte Gaetano Valmarana.

E’ ora data in gestione al nostro Partner “Palladio 9” per eventi e matrimoni che si combinano al meglio con il nuovo Bosco.

 

 

 

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